CAPODANNO
Racconto
di VENERIO CATTANI
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Capodanno
Duemilaequattro (tale era il suo nome e cognome) si alzò nella culla a
mezzavita e comandò perentoriamente : ”Bumba!”. Gli
Anni, per loro natura e destino, hanno una vita breve: 365 giorni, non
uno di più non uno di meno,al massimo 366 per i bisestili. . E perciò
crescono e si sviluppano,sia di corpo che d’ingegno, a grande velocità
:però muoiono presto e come sono arrivati, così a mezzanotte
dell’anno successivo immancabilmente se ne vanno. Dove ? In uno strano
Aldilà chiamato Storia. Su un pannello all’ingresso dell’Aldilà
c’è appunto scritto, in maiuscolo,STORIA. Il
padre, Capodanno Duemilaetre, canuto e stanco, gli allungò il biberon e
lo ammonì:”Sta zitto, che non ne ho voglia;sennò ti ammollo due
sberle.” Stava scrivendo le sue memorie, su una vecchia portatile
Olivetti 24:sembrava Indro Montanelli, nella famosa foto, mentre
scrive accucciato sul marciapiede durante la rivolta di Budapest. “Dunque”,
ragionava tra sé Duemilaetre:”C’è stata la guerra in Irak e dopo,
la guerriglia.Un mucchio di morti, ma non poi un numero spropositato:in
altri secoli ne sarebbero morti molti di più. Gli
americani hanno catturato Saddam Hussein, e speriamo sia finita lì.” “Io
non ci credo!”,lo interruppe Duemilaequattro. “Sei
appena nato e sei già così pessimista”, lo rimproverò il padre. “Almeno
in partenza ci vuole un po’ d’ottimismo, sennò come sarai ridotto
fra sei mesi !”. E riprese: “La
Convenzione per la Costituzione Europea,
che avrebbe dovuto tenersi a Roma, non c’è stata.E Berlusconi ci
teneva tanto ! Aveva
già preparato ogni cosa, con il suo gusto mediatico. E l’addobbo per
il Campidoglio, e l’ufficio stampa a Piazza Venezia, e gli orologi da
regalare ai Capi di Stato, e le parures di brillanti da regalare alle
signore dei Capi di Stato, e l’Opera di Roma con Pavarotti e friends
in esclusiva a Mediaset, e il Ballo di Gala al Palasport.” “E
questo è niente”,interloquì Duemilaequattro.”Speriamo che la Corte
Costituzionale non gli massacri il Lodo Maccanico ; proprio lo vogliono
morto,il Presidente del Consiglio.”
Il
padre continuava a dattilografare:
“L’Euro
ha battuto il dollaro, ma ha portato il caro-prezzi. E, incredibile,
sono fallite la Cirio e la Parmalat.Ma come avranno fatto, Cragnotti e
Callisto Tanzi , ce ne vuole a far fallire due ditte di quel genere.
Eppure, il latte non può essere in crisi, i bambini lo bevono sempre :
e il sugo di pomodoro ,con tutte le pizze che si vendono…” “Non
te la prendere”,lo consolò Duemilaequattro.” Qualche spicciolo di
miliardi gli sarà rimasto nelle pieghe delle tasche, per i nipoti. Di
sicuro non moriranno dal freddo.” “Infatti,
se è per questo, dovrebbero essere fucilati,come minimo, se l’Italia
fosse un paese serio.””Duemilaetre riprese il diario e continuò. “Nemmeno
Prodi è stato risparmiato.Se l’è vista brutta, gli è esploso il
libro in mano. Per fortuna quei deficienti degli anarchici hanno
sbagliato il libro. “Il Piacere” di
D’Annunzio !Capirai se un cattolico osservante come Prodi è
attratto da un libro del genere. Se gli avessero inviato
“L’imitazione di Cristo” di Tommaso da Kempis, l’avrebbe
tenuto più a lungo e gli sarebbe scoppiato sotto il naso. “I
tramvieri hanno ricominciato un tipo lotta sindacale che sembrava
superata da anni. I Cobas del latte hanno ripreso a occupare le
strade.Questa è una situazione che sfugge al controllo
di
chiunque. Se si va avanti
così, si finisce come l ‘Argentina. Poi, il clima.Caldo
d’estate, un mucchio di vecchi morti disfatti; neve
d’autunno, sole d’inverno. Un clima che non ci si capisce più
niente,i metereologi della TV impazziscono.Pinguini e foche muoiono, i
pesci tropicali entrano in Mediterraneo,balene nel golfo del Tigullio,
squali a Portofino.” “La
Juventus giuoca da cani, ma vincerà ancora una volta il
campionato”,suggerì Duemilaequattro. “Caro
amico ti scrivo”, continuò a ticchettare sulla Olivetti, Capodanno
Duemilaetre.”La televisione, annuncia una novità:anche i preti
potranno sposare, ma solo a una certa età.” “Impossibile”,
negò il neonato. “Ci
sarà da mangiare e da bere tutto l’anno.Si farà l’amore, ognuno
come gli va,aaaa.” “Ma
questa non è nuova,c’è sempre stata”, commentò il fantolino. “Puoi
andare, papà, è sempre la solita storia. L’unica novità che mi
lasci è la fecondazione assistita.Meno male che io sono nato in tempo. Ho rischiato di nascere dall’embrione
congelato dell’anno 2002.”
---------------------- “Oggi
è l’Anno della Scimmia, 4701”, disse il piccolo Ciung al piccolo
Ciang.”Già, 12 febbraio 2004, come dicono qui, dove sono nati
duemilanovecento anni dopo di noi”, rispose il piccolo Ciang al
piccolo Ciung. “Beh”,
osservò il piccolo Ciung,“però gli italiani sono buoni. Anche
quest’anno la maestra ci ha riempito di coccovezzi.Ci hanno fatto
ballare le nostre danze, coi compact- disk cinesi stampati a Napoli;ci
hanno offerto i dolci cinesi, le bambine italiane ci hanno dato i
bacini. “ “Non
mi piacciono le bambine italiane”, disse Ciang.”Sono grasse e hanno
degli occhi inespressivi, mica furbi come le nostre.” “Ma
che dici”,alzò la voce Ciung.”Io voglio sposare la Iolanda, è una
bella biondina. E voglio andare all’Università e crescere qui a
Milano. “ “Sei
matto”, ribattè Ciang ,sprezzante.“Fra qualche anno gli daremo dei
chilometri, a questi qui: con la loro alterigia mascherata da carità
cristiana.Povero bambino, venuto da così lontano, che ti devi
integrare…. Ma che s’integrino loro,i milanesi: ci vogliono tre
teste di milanesi per fare il cervello di un
pechinese. Appena finirò il liceo, tornerò in Cina per l’Università.Voglio
fare matematica;questi se li sognano gli scienziati che abbiamo noi.“ “Il
mio papà Cing, dice che siamo stati fortunati, a venir qui.E’ stata
faticosa, è vero, ma che accoglienza: la Caritas, il Comune, la Scuola,
il Governo. Non sembra che facciano altro che lavorare per noi. Abbiamo
già due appartamenti, uno lo affittiamo a dieci cinesi appena arrivati,
e ricaviamo il doppio dell’affitto che paghiamo al Comune. Il papà
dice ch’è un ottimo investimento: specie ospitando i negri
clandestini, che nessuno vuole, e noi li ospitiamo a mille lire il
centimetro quadrato. Ma figurati se fosse stato l’opposto, se gli
italiani avessero dovuto emigrare in Cina,sai le cinghiate che si
prendevano. “ “Noi
a casa nostra non vogliamo nessuno”, affermò Ciang, altero. “Tsè,
i giapponesi, i vietnamiti… Capirai poi gli europei. Non sanno chi è
Budda, non sanno chi è Confucio, non sanno un tubo di niente e portano
il naso per aria perché hanno l’automobile. Gliene faremo milioni di
automobili, a metà prezzo. A Scianghai voglio
metter su una galleria del vento che neanche alla Ferrari.”
“Certo,
l’anno del Cavallo è stato un bell’anno, meglio del Serpente.
Abbiamo aumentato il PIL dell’8 per cento. Ma è meglio rimaner qui,
è più comoda. Faremo così: tu vai a Sciangai a fabbricar automobili e
io le importo.Da qui ad allora la Fiat sarà morta da un bel pezzo.Già”,disse
soprappensiero Ciung,”ma se le loro fabbriche si chiudono, come stanno
facendo, non avranno più soldi per comprare auto da noi.” “Li
assumeremo come cuochi, come enologi, sono ottimi e li pagheremo
poco”, rise Ciang. “Non
essere cattivo. Questa sera venite da noi, e la mamma ha preparato due
pescioni giganteschi, col riso e le verdure. Poi, il papà tirerà fuori
dal cassetto i fuochi artificiali,li ha nascosti per paura di noi
bambini.Vedrai che fuochi,qui non sanno cosa sono.” “Come
no” , disse Ciang,
“ogni capodanno a Napoli se ne ammazano più che a Scianghai.Sono
botti che sembra d’essere a Bagdad.” “Sì,
come pericolosità e potenza sono bravi, ma i nostri fuochi sono più
belli. E domani, tutti in piazza del Duomo a fare il Drago;ci vieni
?”propose Ciung. “Sì,
il Drago è il più bello.Ma anche il Cavallo, anche il Cane, anche la
Scimmia,non mi piace il Gallo….”
-------------------- Osama
Ben Laden tagliò un bel pezzo di manzo e lo porse al Mullah Omar e
questi a sua volta girò il piatto allo sceicco, dottor Zawahiri,
l’egiziano. “Ottimo
questo Cerè” approvò gravemente Zawairi.A quel punto avrebbe dovuto
in altri tempi, ruttare, per sottolineare la propria soddisfazione; ma
tra la gente di un certo livello non usa più. “Speriamo
che la prossima Achoura la celebreremo, come si conviene, a Medina.”
Cosi’ disse Osama, e versò
il latte freddo sul Cerè.” Era il 26 maggio,capodanno islamico,che
muta con le lune, ma viene comunque in primvera. A duemila metri sul
Karakorum c’era il sole, ma resisteva ancora della neve, “Speriamo”,
s’inchinò il Mullah Omar, “che questa sia la volontà di
Allah, il grande e il misericordioso. Anche se questa grotta, Osama, è
bellissima, calda e l’hai attrezzata come una reggia.” “Già,
ringraziando Allah, non si sta male. Solo che ogni tanto debbo
spostarmi,a causa di quei ..…degli americani,che Allah li confonda e
li accechi. Perciò ne ho tre o quattro, in queste montagne.Le ho
arredate tutte allo stesso modo, sia per comodità che per ottenere un
forfait. Abbiamo ordinato tutto a Cantù, tramite l’ex Imam di Milano,
quello di via Jenner, sapete.” “Oh,
è bravo, lo conosco da anni…Questo è’ il 1425° anno
dell’Egira”ricordò Zawahiri.”Sarebbe ora che avvenisse l’Egira
anche per noi. “ “Eh”,
considerò Omar. “Il Profeta ,che sempre viva eterno nella gloria di
Allah,onnipotente e misericordioso,in fin dei conti partiva da
relativamente vicino, da Medina. Non ci volle molto ad occupare la
penisola. E’ vero che allora si andava col cammello e oggi con la
Toyota; però c’era meno gente e grandi spazi vuoti, non come
ora con gli americani sempre tra i piedi, che Allah li confonda
in eterno.Noi invece, siamo qui in queste caverne del Pakistan….” “Beh,
ringraziando Iddio e il Profeta, di danni gliene abbiamo inferti un bel
po’. E ancora è niente”,aggiunse flemmatico Osama.”Vedrete in
questo prossimo anno, 1425. Intanto, ieri i nostri
hanno menato il tuo ministro degli esteri egiziano, nella Moschea
di Al Acsa.” “Io,”suggerì
Zawahiri,”picchierei un po’ meno sugli americani e un po’ più su
quei cani dei Crociati europei. Per esempio, su quel loro Pontefice e su
quella superba(chissà poi perché) città di Roma.” “E’
vero”, si associò Omar.”Anch’io non li reggo più. Quando penso
che hanno ricominciato con quelle loro blasfeme cerimonie. E
il Bambinello di qua e la Madonna di là e San Giuseppe di dietro, con
il bue e l’asinello…. “ “Calmo,Omar,”lo
redarguì Osama.”In fin dei conti anche Gesù era un Profeta, sia pure
dei minori. E anche Maria era una dei nostri, infine anche loro
discendono da Abramo….” “Sì,
ma i loro preti hanno rovinato tutto,con quelle loro storie e pasticci:
e il Figlio che è anche il Padre , e la Madre che è anche figlia e
sposa del Padre quindi del Figlio; e quello Spirito Santo che non si sa
chi sia e che ci stia a fare. E tutti quei santi con tutte quelle statue
e quelle iconografie blasfeme e persino i ritratti di Dio, che Allah li
paralizzi col pennello in mano….” “Eh,sì,”convenne
Zawahiri, “ sono degli idolatri, pregano davanti alle statue, le
baciano, ogni tanto s’inventano che sprizzano sangue dal marmo,
figuriamoci. Meriterebbero una bella bordata di missili su quelle specie
di Grand’Hotel che chiamano Templi, io li ho visti da giovane,
studente a Roma; e anche tu Osama, le hai viste a Parigi e Londra, le
loro cattedrali gotiche. Bellissime, intendiamoci, ma che incredibile
spreco: un’offesa ad Allah, che sempre sia lodato e vittorioso.” “Eh,sì”sospirò
Osama.”Dovremo bruciare tutte quelle quadrerie, archivi e biblioteche,
come fece il Califfo Omar con la Biblioteca di Alessandria, che Dio
l’abbia in gloria.” “”Ho
un’idea migliore,”intervenne il Mullah Omar.”Quando i nostri due
milioni di fratelli in Italia, dieci milioni in Francia,otto in
Germania, scatteranno all’attacco dietro tuo ordine, o grande Osama,
dovremmo porre un aut aut agli americani: ”Se volete salvare tutta
quella paccottiglia, pagate il riscatto all’Islam”.A loro quella
roba piace da morire, ci riempiranno i loro idolatri e idolatrati musei.
Sarebbe un riscatto colossale: nove decimi li metteremmo in bombe
atomiche, per sistemare definitivamente USA e Russia. Un decimo lo
daremmo in elemosina ai poveri, fedeli naturalmente, come comanda Allah,
onnisciente e misericordioso.” “Mica
male”,accondiscese Osama.”Ma ci vuol pazienza.Intanto servitevi un
altro po’ di Cerè.Non tutto, dobbiamo serbare gli scarti per i poveri
e le ossa per i cani da guardia.” Infine, quando gli ospiti si alzarono, secondo l’usanza rovesciò il piatto da portata,per impedire che i demoni venissero a rovistarlo.
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